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6 dischi d’oro – 6 milioni di album venduti – Gran Premio dell’Accademia Charles Cros del 1976 – una discografia costituita , oltre a live e raccolte, da 29 album, una carriera che – tra alti e bassi, scioglimenti e ricostituzioni – prosegue imperterrita da quasi mezzo secolo: non sempre in musica i numeri sono indicativi della grandezza artistica di un gruppo ma, nel caso degli Ange, fondatori del suono progressivo in terra francese, testimoniano l’immortalità di una band il cui peso artistico nell’ambito del rock romantico europeo è a tutt’oggi incalcolabile, per tacere dell’influenza enorme che ha avuto su una moltitudine di musicisti francesi dagli anni Settanta ad oggi.

    Spesso banalmente accostati ai Genesis od ai King Crimson in chiave francese, gli Ange hanno in realtà costruito un percorso musicale e testuale profondamente radicato nella cultura francese, tant’è che all’estero – anche a causa dei testi scritti rigorosamente nella lingua natia – non hanno mai goduto della stessa popolarità conseguita in patria. Sin dagli esordi, la band è dominata dalla personalità dei fratelli Décamps: Christian è dotato di una voce attoriale e quasi drammaturgica, mentre Francis marchia a fuoco le prime composizioni del gruppo con il suo organo Viscount che, opportunamente modificato, genera un suono gotico ed opprimente, tale da renderlo più simile ad un Mellotron.

      L’esordio su disco avviene con Caricatures (1972), pietra miliare del rock francese, anche se non ancora del tutto rappresentativo dello stile Ange, a cui segue Le cimetière des arlequins (1973), l’album di svolta degli Ange, per molti il loro capolavoro; di sicuro è un album irrinunciabile, in cui si definisce compiutamente lo stile del gruppo, a partire dal cantato smodato ed istrionico di Christian, dal suono oltretombale, unico e particolarissimo, dell’organo Viscount di Francis ma anche dalla robusta chitarra, talvolta quasi hard, di Brézovar. Il momento d’oro del gruppo prosegue con la pubblicazione di Au delà du délire (1974), altro capolavoro e masterpiece del rock sinfonico. Il doppio album live Tome VI (1977), pubblicato al termine di un trionfale tour, chiude un ciclo musicale unico ed irripetibile.

      • Christian Décamps – (chant, claviers additionnels)/ voce, clavicembali
      • Hassan Hajdi – (guitares)/ chitarre
      • Thierry Sidhoum – (basses)/basso
      • Ben Cazzulini – (batterie, percussions)/batteria, percussioni
      • Tristan Décamps – (chant, claviers)/ voce, clavicembali

       

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