Neal Morse Band

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Neal Morse Band

Come un giovane musicista, il sogno di Neal era come per molti altri, quello di trovare il successo nel mondo della musica pop. Ma contro ogni logica convenzionale, Morse fece un passo coraggioso: si dedicò al rock progressivo, la musica che veramente era nel suo cuore. Formò con il fratello Alan, gli Spock’s Beard. La band registrò The Light ed al di là di ogni previsione, fu un successo dirompente, che ebbe grande risonanza nella comunità di appassionati del piccolo genere musicale.

Nel corso dei successivi 10 anni, gli Spock’s Beard pubblicarono 10 CD acclamati dalla critica e 2 DVD, scalando le classifiche del mondo prog. Neal ha anche pubblicato 6 CD e 3 DVD con i Transatlantic, il supergruppo composto dai migliori musicisti del genere prog.
Alla fine il proverbiale figlio ribelle, Neal, aveva finalmente trovato il successo che cercava.
All’esterno gli sembrava di avere tutto. Al suo interno, però, mancava ancora qualcosa.
Morse alla fine si rese conto che abbracciare la fede cristiana era il completamento della sua ricerca spirituale. Mentre continuava il suo percorso, sempre più trovava tutto quello che il suo cuore aveva cercato da tempo. Però egli cominciò a percepire la sua carriera in ascesa in contrasto con la sua fede. Il crescente successo commerciale alla fine si contrò con l’aumentata tensione spirituale con il rilascio di Snow (2002), il “ magnum opus” del gruppo … e canto del cigno
di Morse.
La straordinaria rock opera, composta da Morse, è stato ampiamente acclamata come la migliore produzione del gruppo. Ma era la fine dell’era. Neal sentiva che Dio lo chiamava fuori della sua vita musicale e verso l’ignoto. Prese la decisione dolorosa di lasciare sia gli Spock’s Beard che i e Transatlantic. Pur avendo finalmente raggiunto il successo che aveva a lungo cercato, Morse ricominciò tutto da capo sia musicalmente che emotivamente e spiritualmente.
Nel 2003 Neal intraprese il più ambizioso progetto musicale della sua carriera, intitolato Testimony, che racconta il suo viaggio spirituale e musicale in parole e musica. Il set di 2 CD si dipana su più di due ore come se fosse un’unica canzone. Si passa da un coro gospel al rock duro, da un’orchestra sinfonica al pop contemporaneo. Testimony è stata anche il primo di molti album suonati con il batterista Mike Portnoy (Dream Theater). Come un arazzo musicale abilmente intrecciato, Testimony porta l’ascoltatore in un viaggio affascinante e unico proprio come l’uomo alla sua radice.
Morse è stato riconosciuto come un artista straordinariamente passionale e coinvolgente dall’inglese Classic Rock Magazine, che lo ha incluso nel loro lista dei “100 più grandi frontmen del Rock”. Il tour è stato premiato “Miglior Tour Rock” dal popolare sito olandese, DPRP, superando candidati come Peter Gabriel, Radiohead, Rush e altri.
Il successivo album in studio di Morse fu un concept-album di rock progressivo intitolato One. Mike Portnoy tornò a suonare la batteria (in quella che è considerata forse la sua miglior performance), con il bassista Randy George. A loro si unì il leggendario chitarrista Phil Keaggy. Il risultato è stato una band orientata al lavoro di Neal con i Transatlantic. Continuando nella tradizione di Snow e di Testimony, One si è dimostrato epico e di natura sublime.
Per il terzo album di rock progressivo, Morse, ebbe un nuovo approccio artistico. In Question Mark (2005), Morse scrive una storia tanto avvincente così come CS Lewis per Indiana Jones. Il suo viaggio è una ricerca senza tempo trovare la dimora biblica di Dio. Si uniscono a Neal le stelle più più luminose del prog, tra cui Mike Portnoy e Jordan Rudess (Dream Theater), Roine Stolt (Flower Kings, Transatlantic) e Steve Hackett (Genesis).

Portare Question Mark sul palco richiese una band eccezionale. Fondendo magia tecnica con sfumature musicali, una giovane band di sconosciuti mise alla prova sé stessa tra il fuoco delle montagne russe di Question Mark.
Il successivo lavoro prog epico di Neal fu il suo più audace, perché mescolò passioni e polemiche.
In Sola Scriptura (2007), Morse crea una storia avvincente e, a volte un macabro racconto delle tenebre in cui l’umanità cade inevitabilmente quando cerca di elevarsi a Dio. Concentrandosi sulla Chiesa nel Medioevo, Morse è risoluto nella sua descrizione dei suoi abusi. Neal fotografa la questione come solo un esempio di fede separata dai suoi veri fondamenti. L’album non si chiude con una fine ma un inizio, per noi di prendere in considerazione il nostro mondo, e di sentirci chiamati a illuminarlo.
Question Mark e Sola Scriptura sono considerati ancora i migliori lavori di Neal, e i tour che ne sono derivati sono stati catturati su pellicola.
Meno di tre mesi dopo, Neal completò Lifeline (2008), il suo successivo album in studio. A differenza di altre sue uscite, Lifeline non era un concept album.
Una reunion dei Transatlantic era stato il sogno di molti fan, e dopo dieci anni, un qualcosa di impossibile. Il 16 aprile del 2009, però, questi fan si sono sorpresi nel sentir parlare di un nuovo album del supergruppo prog. L’album è nato da una composizione di Neal 45 minuti, “The Whirlwind”. Man mano che progrediva il lavoro Neal sentiva che stava prendendo vita un pezzo da Transatlantic. Ne parlò con la band e tutti furono d’accordo. Ogni membro della band ha portato materiale per gli otto giorni di scrittura / registrazione delle varie sessioni. Alla fine avrebbero scritto completamente un nuovo album. Mantenendo il titolo originale di Neal, The Whirlwind diventò il punto più alto nella carriera del gruppo fino ad oggi.

Più tardi, nel 2010, i Transatlantic intrapresero il loro più grande tour, con date in 11 nazioni in tutta Europa e Nord America.
Il concerto di Londra è stato immortalato per il doppio DVD live, Whirld Tour 2010: Live in London.

Il 23 maggio 2011, Neal ha iniziato a registrare il suo successivo album progressive rock da studio, Testimony II. Mike Portnoy e Randy George tornano per riformare quella chimica musicale unica e potente. Come al solito, gli ospiti speciali (tra cui gli Spock’s) sono a portata di mano per collaborare. Nello stesso tempo, Morse pubblica la sua autobiografia, opportunamente intitolata Testimony.

Nel 2012 esce “Momentum” altro stupendo capitolo della sua carriera artistica.

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