Classica 2016

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Classica 2016

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PROGRAMMA

Ludwig van Beethoven - Sinfonia n. 2 in re maggiore, Op. 36

Felix Mendelssohn - Sinfonia n. 1 in do minore, Op. 11

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Le due sinfonie che compongono il programma di questo concerto si prestano molto bene a illustrare quanto la storia della Sinfonia assomigli a un fitto dialogo tra composizioni e compositori: sinfonie che hanno elementi di novità che poi nel giro di trent’anni diventano la norma, giovani compositori che si ispirano a sinfonie di autori più anziani o che da quei modelli volutamente si discostano, e così via.

Due compositori in particolare hanno segnato la storia della Sinfonia: Haydn e Beethoven. Haydn (1732-1809) fu un modello non solo per la generazione di Mozart (nato nel 1756) e per quella di Beethoven (nato nel 1770) ma anche per Schubert (nato nel 1797) e ancora per il giovanissimo Mendelssohn (nato nel 1809, cioè l’anno della morte di Haydn). Nel frattempo il modello di Haydn si mescolava sempre più con l’inizio di una seconda ”onda lunga”, quella dell’influenza di Beethoven su tutto l’Ottocento e in parte anche sul Novecento (in Shostakovich e Sibelius ad esempio).

Con la Seconda Sinfonia Beethoven procede verso la creazione del proprio mondo musicale, un passo enorme oscurato dal fatto che dopo la Seconda Beethoven scrisse nientemeno che l’Eroica. Se però si considera la distanza che separa la Seconda dalla Prima Sinfonia e se si pensa che all’epoca la Seconda fu la sinfonia più ampia mai scritta, diventa più facile riascoltare questa splendida composizione rendendole giustizia. Mi piace sempre sottolineare che verso la fine del primo movimento, quando il fortissimo e il pianissimo si scontrano e quando le due trombe assumono un rilievo del tutto nuovo, è come vedere Beethoven che diventa se stesso ”in corso d’opera”. La Prima Sinfonia fu scritta da Mendelssohn nel 1824 a soli quindici anni e conferma che egli partì ancora dal caposaldo, da Haydn, e solo gradualmente si misurò con Beethoven. Ciò produce un risultato unico e affascinante: il modello settecentesco, ormai superato dal procedere del percorso musicale, viene ancora una volta esplorato e conquistato attraverso il lavoro di scrittura di questa Sinfonia da un bambino prodigio in bilico tra il fascino degli autori che studiava e il formarsi del proprio inconfondibile stile. In due modi diversi cioè entrambe le sinfonie di questo programma parlano di come due dei più importanti autori di sinfonie siano passati attraverso l’assimilazione, l’omaggio e il superamento del modello di Haydn.

Alessandro Maria Carnelli

Alessandro Maria Carnelli ha diretto l’Orchestra Wiener Concert-Verein (al Musikverein di Vienna e in altre sedi), I Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra 1813 di Como, l’ensemble del Teatro Regio di Torino (Histoire du soldat di Stravinsky); ha tenuto vari concerti a Milano (Sala Verdi, Teatro Dal Verme) ed è stato in Francia per un ciclo di tre concerti. È in corso un progetto dedicato a Verklärte Nacht di Schönberg, iniziato con un libro sull’argomento scritto da Carnelli e proseguito con concerti, conferenze e un cd di recente uscita registrato durante un ciclo di concerti con l’Orchestra da Camera di Mantova. La sua collaborazione con CPI (Cantori Professionisti d’Italia) lo ha portato a lavorare con cantanti di fama internazionale quali Alessandro Corbelli, Gemma Bertagnolli, Pietro Spagnoli; la collaborazione è iniziata al Teatro degli Arcimboldi di Milano ed è poi proseguita con altri concerti. Dal 2004 gode del sostegno della Fondazione Salina nell’ambito di un programma per giovani talenti, raro esempio in Italia di sostegno di privati alla formazione a lungo termine, grazie al quale partecipa annualmente alla stagione della Fondazione ad Arona. E’ stato assistente di Umberto Benedetti Michelangeli presso l’Orchestra Sinfonica Giovanile del VCO che ha più volte diretto in concerto; ha collaborato con il Conservatorio di Novara per l’esecuzione di brani di giovani compositori e dal 2008 dirige il concerto sinfonico del Settembre Musicale di Veruno. Alessandro Maria Carnelli ha studiato direzione d’orchestra dal 2000 al 2004 al Wiener Musikseminar di Vienna con Erwin Acèl, perfezionandosi in seguito in numerosi corsi e masterclass tra cui a San Pietroburgo, Firenze e alla masterclass estiva del Royal College of Music di Londra (Assisi 2010); nel 1999 ha ottenuto la borsa di studio della Fondazione Wagner del Festival di Bayreuth. La sua formazione comprende anche il diploma di pianoforte, la laurea in musicologia e studi di composizione e organo barocco. È autore delle monografie su Musorgskij, Čajkovskij, Schönberg e Šostakovič pubblicate da Skira – Il corriere della sera, e di Il labirinto e l’intrico dei viottoli, la prima monografia su Verklärte Nacht di Schönberg (Editore XI.IT), che ha avuto recensioni lusinghiere a livello nazionale (Rivista Italiana di Musicologia, Amadeus e Quirino Principe su Il Sole 24 Ore).

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