Il Tempio delle Clessidre

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Il Tempio delle Clessidre

Il Tempio delle Clessidre è un gruppo italiano che musicalmente e concettualmente si ispira alla grande stagione del pop sinfonico – definito poi rock progressivo – degli anni ’70. Il progetto nasce a Genova nel 2006 dall’incontro tra Elisa Montaldo (tastierista e compositrice) e Stefano “Lupo” Galifi, cantante di matrice rock blues ma noto in tutto il mondo per la sua interpretazione di Zarathustra nell’omonimo capolavoro (anno 1973) della band italiana Museo Rosenbach.Il Tempio delle Clessidre è anche il titolo della sezione strumentale che chiudeva proprio la prima parte di quel disco: l’8 Febbraio 2007 Elisa e Lupo, con una formazione ancora molto in divenire, ne regaleranno l’esecuzione integrale dopo ben 34 anni agli entusiasti spettatori del Teatro della Gioventù di Genova.

Pochi mesi dopo al basso arriva Fabio Gremo, musicista e compositore poliedrico dal ricco background (tra cui un diploma di chitarra classica). Con Giulio Canepa alla chitarra (anch’egli diplomato) ed il batterista Paolo “Paolo” Tixi (formatosi come professionista all’Accademia del Suono di Milano) il gruppo trova la quadratura del cerchio ed inizia a lavorare su nuove idee e proprie composizioni.

Un lungo lavoro di tre anni fatto di improvvisazioni, partiture, studi e ricerche timbriche è alla base dell’opera omonima, pubblicata nel settembre 2010 da Black Widow Records nei formati CD e vinile. Dieci brani eterogeneamente sospesi tra luce e tenebre, forza e dolcezza, musica colta con un abito rock. I cinque musicisti sono in egual misura coinvolti sia stilisticamente che negli arrangiamenti, pensati e riscritti con estrema puntigliosità al fine di sedurre il pubblico più esigente ma anche rendere l’ascolto fruibile ai meno addetti. Le composizioni sono tutte a firma Gremo/Montaldo.
Stefano “Lupo” Galifi si cimenta nel cantare nuove composizioni a quasi 40 anni da Zarathustra e la sua grande energia ed entusiasmo alimentano una voce rimasta inalterata nel tempo, spesso potente ma anche calda e profonda laddove l’interpretazione richieda un tocco più intimista.
Gli appassionati potranno cogliere nel disco le influenze internazionali di grandi nomi come King Crimson, Genesis, Gentle Giant ma anche un forte legame con il progressive tradizionale italiano (Orme, Banco del Mutuo Soccorso, Balletto di Bronzo, Museo Rosenbach). Il risultato finale è reso ancora più intrigante dall’utilizzo di strumenti generalmente inusuali in un contesto rock come il pianoforte a mezza coda, la concertina, il violoncello, percussioni occasionali (talvolta di bizzarra natura) e persino un organo chiesastico.

Musica testi immagini e grafica sono in stretto connubio. Il logo del gruppo è, ideato e disegnato da Elisa Montaldo, è stato progettato come un simbolo, una sorta di sigillo esoterico dove il tempo, lo spazio e il concetto di infinito si fondono nello stesso centro. La copertina descrive simbolicamente la ciclicità eterna di nietzscheana memoria ed è stata sviluppata con schizzi a matita e studio dei colori ad acquerello insieme al bravo disegnatore Maurilio Tavormina.

Il disco è in testa alla classifica del 2010 sul noto portale musicale progarchives.com, che lo colloca anche tra i primi 20 album di rock progressivo italiano di sempre.
Dal vivo Il Tempio delle Clessidre cerca di riprodurre il sound e l’atmosfera dei concerti degli anni ’70 curando il look e le sonorità di un’epoca forse irripetibile. Già molte sono state le esibizioni realizzate, alcune in appoggio a grossi nomi come Soft Machine Legacy, Goblin, Locanda delle Fate, Arti&Mestieri. Acclamato a Seul (Corea del Sud) l’8 ottobre 2011, il gruppo ha riscosso un incredibile successo di pubblico e critica il 24 Giugno 2012 al prestigioso NEARfest in Pennsylvania (USA), uno dei festival rock più importanti del mondo.
E’ storia recente l’ingresso nella formazione alla voce solista del giovane e talentuoso Francesco Ciapica al posto di “Lupo” Galifi, rientrato in pianta stabile nel Museo Rosenbach, e l’affermazione al Prog Meeting tenutosi lo scorso 10 Novembre presso lo Spirit of 66 di Verviers (Belgio) dove i ragazzi vengono indicati come rivelazione dell’intera edizione.

Le sette note sono una metafora della vita stessa. Per Il Tempio delle Clessidre il rock progressivo è l’idioma migliore per riflettere sulla condizione umana e regalare una parte di sè a chiunque riesca ancora a chiudere gli occhi e sognare con la musica.

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